De La redazione –
La diatriba va avanti da anni e attanaglia generazioni di chitarristi: scegliere Fender Stratocaster o Gibson Les Paul. Due modelli su cui si è costruita gran parte della storia del rock e molti dei riff, che ancora oggi ascoltiamo, provengono proprio dalle sei corde di una di queste due meraviglie. Ciononostante, andando a giudicare con attenzione le loro specifiche tecniche, hanno davvero poco in comune.
La “Les Paul” presenta una cassa in mogano (talvolta acero nei modelli più costosi), un manico anch’esso in mogano e una tastiera in ebano o palissandro. È dotata di un ponte fisso e di due pickup, chiamati “humbucker”, che hanno sostituito gli originali due single coil. Il suono è più caldo, corposo e, in distorsione, riesce a tirar fuori una voce grossa e massiccia.
D’altro canto la “Stratocaster” presenta la cassa in ontano, il manico in acero come la tastiera (o in palissandro). Al ponte è montato un tremolo sincronizzato, mentre come pickup monta tre single coil, collocati molto distanti gli uni dagli altri per fornire un suono più vario al musicista, con un selettore a tre vie. Vanta un suono più squillante e dinamico ma, in distorsione, proprio a causa dei single coil, perde leggermente in potenza.
Ovviamente le caratteristiche si riferiscono per lo più a linee generali, poiché – nella sostanza del sound – è il chitarrista a scegliere quello più consono. Anche attraverso amplificatori e pedaliere, adattandolo al proprio stile. Sono e restano comunque le due chitarre più affidabili in assoluto. Basti pensare che sono passate tra le mani di artisti del calibro di Jimmy Page, Slash, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Mark Knopfler.
“Les Paul” vs “Strato”. Due prodotti differenti, semplicemente. Il pubblico degli appassionati continuerà a schierarsi, accendendosi in tecnicismi e verdetti al “Bar della Musica”. Una certezza, tuttavia, c’è e rimane: in casa di un chitarrista con la C maiuscola nessuna delle due può mancare.
